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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/1155

Data: 23-mar-2012
Autori: Lorenzini, Lucia
Titolo: Finanziamento del Ssn nel nuovo modello costituzionale italiano
Abstract: La ricerca effettuata ha per oggetto lo studio del finanziamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn) secondo i principi dettati dal nuovo modello costituzionale italiano. Ci si sofferma in particolare sulle problematiche relative alle difficoltà interpretative che sorgono dalla lettura di ciascun comma dell'articolo 119 Cost. Si ricostruiscono le tappe storiche che il Ssn ha vissuto dalla legge n. 833 del 1978, che lo ha istituito, alla legge n. 42/2009. In considerazione del fatto che la riforma sul federalismo fiscale del 2009, diverrà efficacemente operativa solo dal 2013, si cerca di studiare il contributo economico che la stessa fornisce. Tale sistema innovativo, che rappresenta il primo motore della riforma, crea una razionalizzazione della spesa rapportata appunto ai costi standard necessari per garantire sul territorio nazionale il finanziamento globale dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) concernenti i diritti civili e sociali di cui alla lett. m) dell art. 117 secondo comma della Costituzione. Si analizzano, così, le problematiche sottese alla concreta esecuzione della riforma, considerando che ogni ente regionale ha un fabbisogno effettivo pari a F_i= G_i- T_i , e si cerca altresì, di individuare come sia necessario che lo Stato operi all interno del finanziamento delle spese essenziali e non, sia per le Regioni autonome quanto a capacità fiscale sia per quelle più povere. Il tutto al fine di raggiungere la situazione di bilancio pubblico in pareggio in ogni Regione. Si volge lo sguardo, poi, sull andamento della spesa nella pubblica amministrazione, ponendo riguardo alle questioni evidenziate da alcuni studiosi sugli sprechi di spesa in sanità, e prospettando un eventuale percorso praticabile per ottimizzare le entrate pubbliche ed apportare un miglioramento all azione amministrativa in ambito sanitario. Nel terzo capitolo, infine, si esamina il d.lgs. n. 68 del 2011, quinto decreto di attuazione della legge n. 42 sul federalismo fiscale, che ha disciplinato ancor più nel dettaglio l autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario, il sistema perequativo regionale ed i criteri di determinazione di costi e fabbisogni standard nel settore sanitario. In quest ultima parte del lavoro vengono studiati i concreti criteri guida per individuare il costo standard e di seguito i fabbisogni standard regionali e quello nazionale totale. Infine, si prendono in considerazione alcune simulazioni svolte da importanti centri studio nazionali negli ultimi mesi, cercando di mettere in luce gli scostamenti di ciascuna Regione italiana dal livello di standard. Vengono, in tal modo, presentati indici sintetici di qualità delle prestazioni e di infrastrutturazione in sanità e si individuano le correzioni di spesa che dovrebbero essere compiute dalle Regioni per omologarsi alla standardizzazione stessa. In tal modo si è concluso che qualora le Regioni meno virtuose non riuscissero ad uniformare la propria spesa sanitaria ai parametri standardizzati, tra circa quarant anni il trend potenziale di tale spesa potrebbe addirittura raddoppiare la propria incidenza attuale sul PIL da cui discenderebbe senz altro una notevole riduzione delle risorse da riservare agli altri istituti essenziali del Welfare. Servirà, pertanto, una governance in grado di promuovere l efficienza in tal senso e di operare con scelte efficaci basate sulla priorità dell erogazione di prestazioni essenziali, finanziando in maniera molto più selettiva le prestazioni sanitarie regionali e diminuendo la divaricazione tra spesa potenziale e risorse disponibili. In caso contrario saranno le Regioni con un economia più debole, con elevati gap di qualità, infrastrutture ed efficienza, a sperimentare sicuramente un processo di declino e degradamento più rapido.
InArea 13 - Scienze economiche e statistiche

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