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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/1361

Data: 1-mar-2013
Autori: Guzzardi, Gaetano
Titolo: Il contratto di rete
Abstract: Il presente lavoro mira a fornire una disamina delle ragioni che hanno indotto il legislatore a intervenire - per il tramite dell art. 3, co. 4-ter ss., l. n. 33/09 e successive modifiche - sul tema della cooperazione di tipo reticolare. Il contratto di rete nasce dalla avvertita necessità di dotare le imprese di uno strumento negoziale duttile, con cui poter perseguire lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato . Esso appare come un nuovo modello di cooperazione, caratterizzato dalla comunione dello scopo e da un intenso rapporto fiduciario senza alcuna compromissione della autonomia e indipendenza delle imprese aderenti. Il contratto di rete, definito trans-tipico , riferibile cioè anche a modelli negoziali già esistenti, potrebbe presentarsi sia come un contratto normativo , con il quale convenire regole di condotta cui uniformare l attività delle imprese aderenti, sia quale vero e proprio "contratto operativo", con cui poter istaurare rapporti con i terzi e partecipare direttamente alla competizione internazionale. Alla luce di ciò, si è resa necessaria un analisi dei possibili rimedi risarcitori e di condivisione del rischio miranti a scongiurare e internalizzare le diverse tipologie di rischio a cui gli imprenditori in rete vanno incontro. Rimessa, altresì, all autonomia contrattuale delle parti per il tramite della novella di cui alla l. n. 134/12 è la scelta di attribuire soggettività giuridica alla rete di imprese, a testimonianza del fatto che elemento centrale del nuovo modello di cooperazione non è la struttura della rete quanto, piuttosto, il suo programma, per la cui realizzazione è possibile costituire un apposito patrimonio nella duplice forma del fondo comune (a cui applicare, in caso di compatibilità, le disposizioni di cui agli artt. 2614 e 2615, secondo comma c.c.) o dei patrimoni destinati ex art. 2447 bis. c.c.
InArea 12 - Scienze giuridiche

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