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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/1511

Data: 7-feb-2014
Autori: Sturniolo, Cristina
Titolo: I contratti pubblici e l'annullamento dell'aggiudicazione dopo la direttiva ricorsi
Abstract: La materia della sorte del contratto a seguito dell annullamento dell aggiudicazione, è inscindibilmente connessa alle riflessioni sul rapporto che intercorre tra autorità e consenso. In questa prospettiva, s inserisce l intenso dibattito dottrinale sorto all indomani della legge 241/90 e delle prime direttive in materia di appalti, che mettevano profondamente in discussione il modo tradizionale di pensare alla Pubblica Amministrazione ed al modo di amministrare. Quest ultimo, il modo di amministrare , è strettamente legato al concetto di amministrazione ed alla sua percezione tra gli operatori giuridici e i cittadini. La normativa dei primi anni novanta, sembra suggerire la costruzione di un rapporto tra Pubblica Amministrazione e destinatari sempre meno fondanti sul binomio autorità-sottomissione e sempre più orientato verso moduli di tipo consensualistico. Il contratto, l accordo, la convenzione, dietro la loro veste di strumenti di gestione portano con sé un quid pluris, e si rivelano essere indici di un modo diverso d intendere l azione della Pubblica Amministrazione. La problematica della sorte del contratto riflette, tuttavia, in particolare la ritrosia e la diffidenza di un sistema prevalentemente fondato sul provvedimento, per sua natura atto autoritativo, ad accedere ad una concezione paritaria del rapporto tra Stato e cittadino. I problemi sulla giurisdizione, sulla pregiudiziale, sui vizi del contratto, sulla specialità della normativa in esame, conducono tutti al medesimo interrogativo: cos è esattamente un atto autoritativo? È davvero quell atto con cui l Amministrazione incide unilateralmente su posizioni soggettive altrui o possono essere considerati autoritativi anche atti che implicano la bilateralità?
InArea 12 - Scienze giuridiche

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