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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/1582

Data: 14-mar-2014
Autori: Mavica, Maria Serena
Titolo: I "Fatti di Bronte" del 1860. Indagine storico-sociale
Abstract: I Fatti di Bronte riguardano il noto episodio storico avvenuto nel 1860 nell omonimo paese in occasione del passaggio di Garibaldi in Sicilia. L avvenimento ha interessato migliaia di individui in un arco temporale di soli cinque giorni e apre tutta una serie di interessanti interrogativi, circa le sue motivazioni e la natura di tale mobilitazione generale, che ha suscitato l immediato accostamento al movimento sociale. Caratterizzato da una situazione socio-storica complessa per l oppressione economica delle masse popolari, perpetrata per secoli dai feudatari di volta in volta susseguitisi al potere, Bronte vedeva, all epoca dei fatti, la compresenza sul territorio di diversi gruppi che monopolizzavano il panorama economico. Il progetto di ricerca intende proporre una visione complessiva dei Fatti di Bronte alla luce di alcuni concetti sociologici applicati attraverso un' analisi documentale delle fonti originali dell epoca. Il lavoro parte da qui per proporre un viaggio tra percorsi storici e sociologici. La vita di Bronte si svolge in una perenne antitesi tra la vita contadina e la tragedia delle asimmetrie economiche tra classi. La rivolta appare come forma di comportamento collettivo, nel suo ipotetico e potenziale divenire movimento. Ove vi siano molti individui che si conducono l un l altro verso un obiettivo, vi è un senso di appartenenza al gruppo, uno stato psicologico di solidarietà e abbandono alle sollecitazioni anarchiche, un contagio, che allenta i freni inibitori e conduce alla violenza. Ma Bronte è molto di più: è il frutto dell ancestrale antagonismo tra classi, vissuto nel quadro del trauma culturale, della lotta politica, della tensione sociale per gli abusi giuridici ai danni della popolazione. In questo contesto vi è una figura di spicco, storicamente ritenuto capo della rivolta, un potenziale leader il cui carisma affascina il popolo. In questo stato di disorientamento, può esservi l input per il movimento sociale, volto a modificare le situazioni esistenziali non soddisfacenti, eppure, l applicazione dei concetti delineati nella prima parte del lavoro alle risultanze documentali, sembra rivelare tutt altro. La folla procede schizofrenica, per gruppi disarticolati ed in maniera contraddittoria, enfatizzando la condizione oramai radicata di estraneità nei confronti delle classi agiate, l eccidio è difficilmente arginabile. Le testimonianze delle fonti, lette alla luce dell'inquadramento concettuale della prima parte del lavoro, ci tramandano l assenza di un' ideologia popolare, di una vera e propria coscienza, e la mancanza di questo requisito, oltre che di una figura carismatica di riferimento, dimostra la chiara natura della rivolta. I Fatti di Bronte sono un timido tentativo di portare le istanze del popolo nella dialettica istituzionale, pur senza la pretesa di divenire un movimento organizzato.
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