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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: http://hdl.handle.net/10761/972

Data: 10-feb-2012
Autori: Fichera, Carmelo
Titolo: Libertà umana e grazia divina in Agostino
Abstract: La grazia sarà sempre nel mondo e anche la natura così che essa è in certo modo naturale. E così vi saranno sempre dei pelagiani e dei cattolici, e ci sarà sempre lotta; perché la prima nascita crea gli uni e la grazia della seconda nascita crea gli altri . Anche nel nostro tempo, come in quello di Pascal, questa lotta persiste. Certo, la terminologia è mutata, i pelagiani si aggirano oggi camuffati sotto falsa identità, e ben pochi si ricordano della loro antica origine; eppure l epoca attuale celebra il loro trionfo: mai come oggi il naturalismo pelagiano è stato così vigoroso, mai come ora il cattolicesimo è parso tanto contaminato da questo veleno orrendo e occulto che corrode intimamente l autentico messaggio cristiano. Se Agostino, nel crepuscolo dell impero romano, seppe sconfiggere l eretico irlandese, definito sprezzantemente emancipatus a Deo, Pelagio si prende adesso la sua rivincita; ascoltando e osservando tanti cattolici anche autorevoli parlare e comportarsi come i più fedeli dei suoi seguaci. In verità, il sopravvento del pelagianesimo sull agostinismo ha radici lontane che datano l inizio di questo processo nel XVI secolo. In esso confluirono cause molteplici: la Riforma, la rivoluzione scientifica seicentesca, la controversia giansenista, l irrompere della modernità e della sua vocazione gnostica. A queste e ad altre insidie l universo cattolico rispondeva ripiegando su posizioni di compromesso che lasciavano campo ed iniziativa ai nemici; e crepe aperte nei bastioni della dottrina che autorizzavano l infiltrazione pelagiana nelle fila cattoliche. Così l esito della battaglia combattuta dal vescovo d Ippona contro Pelagio ma anche contro la sua stessa teologia anteriore di impostazione origeniana veniva ribaltato: il monaco irlandese, dopo oltre un millennio, si impone sul dottore africano, nonostante nessuno tra i suoi odierni eredi sia disposto a riconoscerlo apertamente come suo maestro spirituale. Il proton pseudos del cristianesimo deve essere identificato nell opzione - sempre implicita della Chiesa di attenuare il dogma supremo della dottrina cattolica: il peccato originale; onde venire incontro alle istanze di una società sempre più secolarizzata che esalta quei valori umanistici che mal si conciliano con la rappresentazione cattolica di uno stato decaduto dell umanità. Il tentativo, miope quanto velleitario, di armonizzare cristianesimo e modernità, mediante l adeguamento della dottrina cattolica allo principi del Secolo, comportava fatalmente la tacita rimozione persino dell agostinismo moderato (patrimonio del cattolicesimo fin dal Concilio di Orange) a favore del molinismo. Con l adozione surrettizia della teologia del gesuita spagnolo la Chiesa riapre le porte, o meglio, le finestre, all eresia pelagiana; da qui all egemonia modernista nel mondo cattolico e alla dhimmitudine del pensiero cristiano nei riguardi della cultura laicista il passo è breve.
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